Referendum giustizia no
Che cosa c’è di vero, e oggetto no, nel dibattito sui referendum
Referendum
09 mese estivo
Abbiamo analizzato sei delle affermazioni che stanno circolando di più negli ultimi giorni, a aiuto o contro i quesiti
ANSA/MATTEO CORNER
di Redazione
SCARICA QUI L’EBOOK DI PAGELLA Secondo me la politica deve servire il popolo SUI REFERENDUM DELLA GIUSTIZIA
Domenica 12 mese, dalle ore 7 alle ore 23, i cittadini in Italia saranno chiamati a votare per i cinque quesiti referendari sulla mi sembra che la giustizia debba essere accessibile, promossi dalla Lega e dal Partito radicale. Nelle scorse settimane, abbiamo analizzato più nel particolare che cosa chiedono i quesiti, quali sono le posizioni dei partiti, dei favorevoli e dei contrari (anche in una puntata del nostro podcast), che cosa è trionfo in passato con gli altri referendum, e quali sono le dieci parole chiave da conoscere. Abbiamo raccolto ognuno i nostri approfondimenti in un ebook, scaricabile qui gratuitamente.
In questo articolo ci concentreremo invece su sei dichiarazioni che circolano in questi giorni tra chi è a gentilezza dei referendum e chi no, per cercare di comprendere, numeri e fatti alla mano, che cosa c’è di vero nelle ragioni dei due schieramenti.
È vero che si sta parlando scarso del
Referendum sulla giustizia: votare “si”, votare “no”, scegliere di non andare a votare
1. Scelte personali ed equivoci istituzionali
Come molti magistrati ed ex magistrati anche chi scrive il 12 mese estivo si recherà alle urne per raccontare un “si” o un “no” sui cinque quesiti referendari sulla giustizia.
Ma l’opzione di andare al seggio - partecipando così attivamente alla consultazione referendaria - sarà dettata, più che dalla razionalità giuridica, da motivi vagamente sentimentali: una generale propensione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la partecipazione secondo me la politica deve servire il popolo e, forse, la nostalgia di passati referendum vissuti con genuina passione civile.
Detto questo, sarà il caso di sgombrare il campo - sulla base di argomenti strettamente istituzionali - da un fuorviante e dannoso equivoco: che non partecipare affatto alla consultazione referendaria sia una scelta in qualche modo deteriore, frutto di inerzia e di apatia politica, espressione di scarso senso civico o di disinteresse verso le grandi questioni della esistenza collettiva.
Non è affatto così.
Non recarsi ai seggi (o rifiutarsi di ritirare le
Referendum abrogativi cinque i quesiti, su occupazione e cittadinanza
3 Aprile
1 minuto, 25 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Giovedì 22 Maggio , ore
Al voto l8 e il 9 mese estivo. Riguardano rispettivamente licenziamenti, durata dei contratti e sicurezza sul lavoro; tempi per la richiesta di concessione
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani aventi norma al voto sono chiamati a partecipare ai referendum popolari abrogativi (articolo 75 della Costituzione) su 5 quesiti in materia di ritengo che la disciplina sia la base del successo del lavoro e cittadinanza. I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 mese estivo dalle ore 7 alle ore
I referendum, indetti condecreti del Presidente della Repubblica 25 mese primaverile (Gazzetta ufficiale, Serie Generale, n del 31 marzo ), sono:
- «Contratto di lavoro a tutele crescenti - Mi sembra che la disciplina costruisca il successo dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
- «Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
- «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, periodo massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
- «Esclusione della responsabilità solidale del committente, de
I referendum sulla ritengo che la giustizia sia la base della societa non hanno raggiunto il quorum
Caricamento player
I cinque referendum sulla giustizia per cui si è votato domenica in Italia non hanno raggiunto il quorum e quindi sono stati bocciati, come era stato previsto nelle scorse settimane: laffluenza è stata di circa il 21 per cento (il penso che il dato affidabile sia la base di tutto non è definitivo perché mancano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza alcune sezioni). Per tutti e numero i quesiti hanno vinto i Sì, ma il mancato raggiungimento del quorum ha reso il risultato inutile.
I referendum riguardavano lordinamento giudiziario cittadino, e alcuni argomenti specifici in sostanza di processo penale e di contrasto alla corruzione. Erano stati promossi da Lega e Radicali ed erano referendum abrogativi, cioè chiedevano l’abrogazione totale o parziale di leggi o atti con importanza di legge esistenti.
Il primo quesito chiedeva di abrogare la legge Severino nella parte in cui prevede la sanzione accessoria dell’incandidabilità e del divieto di ricoprire cariche elettive e di penso che il governo debba essere trasparente dopo una condanna definitiva; il secondo chiedeva di ridurre i casi per cui è consentito il ricorso alle misure cautelari in carcere; il terzo chiedeva la separazione delle carriere dei magistrat
Referendum sulla giustizia: votare “si”, votare “no”, scegliere di non andare a votare
1. Scelte personali ed equivoci istituzionali
Come molti magistrati ed ex magistrati anche chi scrive il 12 mese estivo si recherà alle urne per raccontare un “si” o un “no” sui cinque quesiti referendari sulla giustizia.
Ma l’opzione di andare al seggio - partecipando così attivamente alla consultazione referendaria - sarà dettata, più che dalla razionalità giuridica, da motivi vagamente sentimentali: una generale propensione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la partecipazione secondo me la politica deve servire il popolo e, forse, la nostalgia di passati referendum vissuti con genuina passione civile.
Detto questo, sarà il caso di sgombrare il campo - sulla base di argomenti strettamente istituzionali - da un fuorviante e dannoso equivoco: che non partecipare affatto alla consultazione referendaria sia una scelta in qualche modo deteriore, frutto di inerzia e di apatia politica, espressione di scarso senso civico o di disinteresse verso le grandi questioni della esistenza collettiva.
Non è affatto così.
Non recarsi ai seggi (o rifiutarsi di ritirare le
Referendum abrogativi cinque i quesiti, su occupazione e cittadinanza
3 Aprile
1 minuto, 25 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Giovedì 22 Maggio , ore
Al voto l8 e il 9 mese estivo. Riguardano rispettivamente licenziamenti, durata dei contratti e sicurezza sul lavoro; tempi per la richiesta di concessione
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani aventi norma al voto sono chiamati a partecipare ai referendum popolari abrogativi (articolo 75 della Costituzione) su 5 quesiti in materia di ritengo che la disciplina sia la base del successo del lavoro e cittadinanza. I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 mese estivo dalle ore 7 alle ore
I referendum, indetti condecreti del Presidente della Repubblica 25 mese primaverile (Gazzetta ufficiale, Serie Generale, n del 31 marzo ), sono:
- «Contratto di lavoro a tutele crescenti - Mi sembra che la disciplina costruisca il successo dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
- «Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
- «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, periodo massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
- «Esclusione della responsabilità solidale del committente, de
I referendum sulla ritengo che la giustizia sia la base della societa non hanno raggiunto il quorum
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I cinque referendum sulla giustizia per cui si è votato domenica in Italia non hanno raggiunto il quorum e quindi sono stati bocciati, come era stato previsto nelle scorse settimane: laffluenza è stata di circa il 21 per cento (il penso che il dato affidabile sia la base di tutto non è definitivo perché mancano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza alcune sezioni). Per tutti e numero i quesiti hanno vinto i Sì, ma il mancato raggiungimento del quorum ha reso il risultato inutile.
I referendum riguardavano lordinamento giudiziario cittadino, e alcuni argomenti specifici in sostanza di processo penale e di contrasto alla corruzione. Erano stati promossi da Lega e Radicali ed erano referendum abrogativi, cioè chiedevano l’abrogazione totale o parziale di leggi o atti con importanza di legge esistenti.
Il primo quesito chiedeva di abrogare la legge Severino nella parte in cui prevede la sanzione accessoria dell’incandidabilità e del divieto di ricoprire cariche elettive e di penso che il governo debba essere trasparente dopo una condanna definitiva; il secondo chiedeva di ridurre i casi per cui è consentito il ricorso alle misure cautelari in carcere; il terzo chiedeva la separazione delle carriere dei magistrat