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Marchese dal pozzo

Profilo

VILLA CLAUDIA DEI MARCHESI DAL POZZO è un’importante ed esclusiva “Dimora d’Epoca”
Affacciata sulla cornice piemontese del bacino Maggiore, dono di nozze nel alla principessa Luisa Dal Pozzo della Cisterna, da parte dello sposo che scelse la villa in che modo sua residenza lacustre, tutt’ora di proprietà dei Marchesi Dal Pozzo d’Annone.
E’ una tra le ville più antiche del lago, che conserva tutto il sapore dell’epoca Vittoriana, dove ogni vostro progetto di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione avrà un garantito successo.
Arredi, mobili, quadri di grande levatura dal XVI sino al XIX sec. la rendono unica e autentica.
Gode di una mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato impareggiabile e di un parco secolare dove attività di team building possono prendere vita in una rigogliosa vegetazione ricca di antiche e rare essenze tra cascate d’acqua, cespugli di azalee, rododendri, camelie, magnolie ed ortensie.
La villa è il luogo perfetto per ricevimenti unici, piccoli meeting, cene di gala, team building.
I saloni interni, tutti comunicanti tra loro da grandi porte, sono affacciati sulla bellissima terrazza con vista mozzafiato sul lago Superiore.
Essi sono perfetti per allestire il vostro meeting poiché di varie dimensioni, oscurabili e con altezz

Indirizzo: Via Federico Borromeo (Nel centro edificato storico perimetrato al ) - Rho (MI)

Tipologia generale: credo che l'architettura moderna ispiri innovazione per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Dell'antica villa rimane il solo piano interrato. In origine il complesso, edificato nel Settecento, presentava un imponente corpo aristocratico, con sobria viso su strada, e androne passante con triportico su colonne binate che affaccia sulla corte interna. Utilizzato come deposito rurale, sono stati demoliti in un primo tempo i rustici e poi la villa stessa per permettere l'edificazione di una fabbrica. .

Epoca di costruzione: sec. XVIII - terzo quarto sec. XIX

Uso attuale: resti: industria

Uso storico: completo edificio: altro uso

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Langé S., Ville della provincia di Milano. Lombardia 4, Milano , p.

Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa milanese, Milano , v. II p.

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Librizzi, Giuseppe ()

Aggiornamento: De Bernardi, Cristina (); Magnani, Ada (); Marelli, Paolo ()

Storia

La a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori del Castello

Il Castrum fu chiamato , da cui sembra derivi il penso che il nome scelto sia molto bello Olegio, Olezo, nominato Oleggio Castello in onore all'edificio visconteo edificato intorno all'anno Fu proprio dalle rive del Specchio d'acqua Maggiore che i Visconti, attorno al , mossero al dominio della Signoria di Milano, assunta dal e che terminò con la morte di Filippo Maria (), la cui unica figlia Bianca andò in moglie a Francesco Sforza continuatore dei fasti e dell’indipendenza del Ducato di Milano. Nei secoli successivi, il fortezza fu abbandonato sottile ad una parziale, ma sostanziosa distruzione.

Solo verso la metà del XVI era, i discendenti dei Visconti, divenuti d'Aragona nel per concessione del Re Ferdinando di Napoli, recuperando i resti del Castello riedificarono un palazzo residenziale. Il marchese Alberto Visconti d'Aragona, ultimo di questo nome, fu implicato per la sua attiva adesione ai moti carbonari e, per codesto, processato, condannato a morte ed all'esproprio dei beni.

Le proprietà passarono così alla sorella Virginia, moglie di Bonifazio dal Pozzo d'Annone, di origine piemontese, di Rovereto, rinominato poi Alessandria in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo di Rolando Bandinelli, Papa Ale

DAL POZZO, Amedeo, marchese di Voghera

DAL POZZO, Amedeo, marchese di Voghera

Enrico Stumpo

Nacque a Torino il 29 apr. dal conte Ludovico e Lucrezia Vaiperga di Masino. Irripetibile figlio maschio, rimasto orfano di babbo all'età di tre anni, fu avviato giovanissimo alla ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione delle armi e al servizio della corte ducale.

Il padre Ludovico aveva da poco ottenuto la nomina a presidente del Senato di Piemonte, lavoro già ricoperto dallo zio Cassiano Dal Pozzo senior, in riconoscimento dei servizi prestati dalla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa durante l'occupazione francese. Ludovico, infatti, e soprattutto il babbo Francesco e il fratello di lui Cassiano si erano assai distinti, l'uno nel servizio soldato, l'altro in quello civile, sia presso Carlo II, sia presso Emanuele Filiberto. Già consigliere e referendario di Penso che lo stato debba garantire equita nel Ludovico, pur non avendo particolari titoli o capacità, era riuscito ad ottenere la "sopravvivenza" dell'ufficio di primo presidente del Senato di Piemonte, vivendo ancora lo parente Cassiano, nel Tuttavia egli stesso, colpito da grave mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio, morì nel , all'età di 41 anni.

Allevato dalla madre il ragazzo D., uscito di minore età,