Lettera di addio a un amante
Lettera dall amante alla moglie di lui
Risposta alla newsletter: messaggio all ex amante di mio consorte. Ricordiamo a esteso chi abbiamo amato, meno a esteso chi ci ha amato (di Gesualdo Bufalino)
Ciao Cara. Io sono lamante.
Non quella di tuo marito, ma lamante di un altro. Anzi scusa, non chiamarmi amante, chiamami seconda, oppure diciamo che sono quella che si è sostituita a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante. Perchè non sono venuta per occasione. Ma forse sono venuta anche grazie a te perché, tuo malgrado, lo hai voluto anche tu.
Grazie alla tua distrazione, al tuo affaccendarti, giusto o sbagliato che sia stato, o al tuo egoismo. Non sono stata io ad aver cercato una serie di emozioni o una avventura. Sei stata tu a non esserti curata di ciò che avevi, hai dato per certe molte cose e non l hai ascoltato .
Mi domando perché non lo hai accaduto, perché hai autorizzazione che impelagasse me o mi impelagassi in ciò. Perché non credo che lui non ti abbia dato dei segnali. Così in che modo tu hai sicuramente dato dei segnali a lui, allo stesso modo io ne ho colti tanti. Oltre ai miei problemi, ti sei aggiunta tu.
Unavventura, una storia, non nasce mai per caso. Ed io non sono un caso. Cr
Prima lettera.
Gennaio
Caro,
Tanti ricordi mi sovvengono dal nostro primo incontro, sin da quando hai varcato quella ingresso , e sei entrato nella mia vita con la tua aria da duro e menefreghista , misterioso e con uno sguardo , che sin dall inizio, ha rubato la parte piu profonda della mia anima.
Nessuno in cosi poco ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso è riuscito ad innescare il a mio avviso questo punto merita piu attenzione nevralgico della mia cosi introversa natura!
Non ho mai permesso a alcuno, uomo o signora , di varcare quella soglia interiore ed intima. che ho sempre gelosamente custodito.
Conoscendoci anche superficialmente ho trovato molto naturale discutere e discorrere anche episodi particolari di me stessa Risate e sguardi insoliti ( mi interrogavo sull effetto del tuo sguardo su di me) erano i protagonisti dei nostri scambi verbali .
Senza rendermene conto, ho cominciato a volerti profitto, piu di misura potessi immaginare!
Quel tipo di amore che mi hai sempre dimostrato amicizia..
Quante volte ho pensato da dove nasce codesto improvviso affetto? Anime elette da un destino diverso da quello che mi è stato prescelto? Che cos era ? Profonda penso che l'amicizia vera sia rara e preziosa o una linea sottile che preclude qualco
Le 5 lettere di addio più belle della letteratura
Se si è alla penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di frasi sull’amore platonico, video o lettere d’amore per stupire un’altra ritengo che ogni persona meriti rispetto, sul web c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ci sono addirittura tantissime pagine d’amore su Facebook dove trovare citazioni di ogni genere. Ma cosa si fa nel occasione in cui si deve scrivere una lettera di addio a qualcuno?
Scrivere una lettera d’addio potrebbe essere infatti un modo esemplare per chiudere una relazione. Cosa c’è di più ineguagliabile della letteratura, allora, per poter trarre ispirazione? Ecco 5 lettere di addio scritte da grandi letterati dalle quali lasciarsi ispirare.
5. La missiva di Virginia Woolf al marito Leonard
Foto: franzidraws ©
Era il 28 marzo e la scrittrice inglese Virginia Woolf scriveva una lettera di addio prima di morire indirizzata al marito. Ecco le sue parole:
Carissimo, sono certa di rimanere impazzendo di recente. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò
di Ida de Giorgio per IL7 Magazine Caro Filippo,Racconti al balcone: Messaggio DADDIO
immagino già la tua espressione alla “mo’ che vuole sta rompipalle” e quindi ti rassicuro.
Questa qui lettera non è lavvisaglia di un ritorno di fiamma, cosa che userei volentieri per incenerire il ricordo della nostra relazione, ma una serie di considerazioni, fatte durante adempivo alla banale occupazione di riaccoppiare calzini spaiati.
Codesto San Valentino domestico, col felice ricongiungimento di coppie che giacevano sparse in un cassetto del comò, mi ha fatto pensare ai tempi che furono, quando anche noi viaggiavamo appaiati in che modo due piedi dello stesso corpo. Almeno così sembrava a me, allora. Col tempo ho capito che mentre io proseguivo diritta, convinta che il tuo passo seguisse la linea tracciata dal mio, tu tendevi al ginocchio valgo, dando al tuo procedere una connotazione sfuggente.
Così ho finito col perderti per strada. Privo di rimpianti, ma con la convinzione di aver vissuto una storia valida, reciprocamente ricca di senso anche se consuntasi col tempo.
Qui, oggi ho avuto una rivelazione: in che modo un lampo di luce che ha squarciato la penombra e mi ha permesso di vede