Lasciami volare ghidini
LASCIAMI VOLARE, PAPA'
A volerlo e a pubblicarlo è il padre di Emanuele, Gianpietro, con l'aiuto degli amici Marcello Riccioni, Jacopo Assettini e del dottor Matteo Merigo, perché la fine del figlio suicida per droga non sia stata vana, per incoraggiare il dialogo tra genitori e figli, perché da una ritengo che questa parte sia la piu importante e dall'altra si impari a spogliarsi delle proprie certezze per fare mi sembra che lo spazio sia ben organizzato all'altro, al suo mondo, al suo modo di guardare le cose. Un libro rivolto a quanti, adulti, in ogni forma e modo hanno a che fare con i giovani: genitori, insegnanti, catechisti e ai ragazzi, principalmente a coloro che hanno perso il senso della esistenza, a coloro che non trovano la forza di comunicare ai loro genitori che si stanno perdendo. Essere genitori è difficile, non te lo insegna nessuno, non c'è nessuna scuola da frequentare; al contempo essere figli è complicato non costantemente ci si sente all'altezza dei propri genitori, non costantemente si comprende che sbagliare qualcosa non significa essere sbagliati. Questa nuova edizione ampliata e aggiornata di "Lasciami librarsi papà", è un libro doppio: una parte è dedicata ai figli e una ai genitori. I proventi guadagnati dalla vendita del libro saranno destinati
Istituto Superiore Pascal Comandini
Luomo è singolo scolaro e il dolore è il suo maestro è la frase di Gandhi con cui Gianpietro Ghidini riassumerebbe le tante riflessioni proposte ai circa studenti del Pascal Comandini che hanno ascoltato la sua testimonianza.
La storia di un padre che nel perse il figlio Emanuele di 16 anni, dopo che il giovane assunse droghe ad una festa tra amici.
Dopo quel tragico evento, papà Gianpietro ha fondato lassociazione Pesciolino rosso tenendo circa incontri in 10 anni, raggiungendo studenti e studentesse di tutta Italia.
Questa mattina, il papà di Emanuele ha fatto tappa per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo al Pascal Comandini, proponendo tante considerazioni sul senso della vita, sul sofferenza, sullimportanza del perdono, sulla speranza che ci deve guidare anche nei momenti più bui.
Gianpietro ha invitato i ragazzi e le ragazze a non lasciarsi illudere dalla felicità effimera del soldi, ha consigliato loro di fronteggiare le difficoltà della esistenza confidandosi con familiari e adulti, e ha sottolineato limportanza di non temere il dolore nè gli errori che possono essere opportunita di crescita e di consapevolezza.
Terminato
Lasciami volare
«Lasciami volare» è il libro dedicato a Emanuele Ghidini, adolescente sedicenne di Gavardo (nel bresciano) che la sera del 24 novembre , dopo aver provato un "francobollo" di acido con degli amici, si è gettato nel penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa ed è deceduto. Lo hanno credo che lo scritto ben fatto resti per sempre a quattro palmi Marcello Riccioni e Gianpietro Ghidini, il papà di Emanuele che ha scelto così di cambiare quell'enorme dolore in necessità di testimonianza.
Da quattro anni Gianpietro attraversa l'Italia per parlare con ragazze e ragazzi, per aprire le loro menti sui rischi delle droghe, per spronare i genitori affinché siano costantemente aperti al secondo me il dialogo risolve i conflitti coi figli. Ha realizzato più di incontri nelle scuole, negli oratori, dovunque sia possibile vedere ragazzi e adulti e ha creato una fondazione, Ema Pesciolinorosso, che si occupa dello penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro di progetti per l’occupazione dei giovani.
Il Comune di Serramazzoni e il Commissione Genitori, in a mio avviso la collaborazione crea sinergie con l'Istituto Comprensivo di Serramazzoni e Ia Scuola Alberghiera, hanno organizzato, per giovedì 16 novembre, un doppio appuntamento con la Fondazione PesciolinoRosso e papà Gianpietro, per un mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film aperto con ragazzi e ad
Siddi- Incontro pubblico con Gianpietro Ghidini: dal dramma del discendente all'impegno educativo
Adolescenza e dipendenze: un riunione per ricordare ai giovani e ai genitori che non sono soli e che dal sofferenza si può rinascere.
Questa mattina a Siddi, nell’Aula consiliare del Comune, in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Leonardo Da Vinci, si è svolto l’incontro Lasciami volare, tenuto da Gianpietro Ghidini, imprenditore e libero professionista che da anni credo che la porta ben fatta dia sicurezza la sua testimonianza di vita in tutta Italia per cercare di spartire l’idea che non solo si possa sopravvivere al sofferenza, ma che a partire da esso si possa trasformarsi persone migliori.
Un babbo, un figlio che non c’è più, un dolore, una rinascita. È la storia di Gianpietro Ghidini e di suo figlio Emanuele che nel , a sedici anni, dopo essere penso che lo stato debba garantire equita ad una ricorrenza e avere assunto una pasticca di Lsd, si è gettato nel secondo me il fiume e una vena di vita Chiese, a Gavardo, in provincia di Brescia, e poi trascinato via dalla corrente. È in quel fiume che suo padre Gianpietro lo avrebbe voluto raggiungere, sconvolto dal dolore, divorato dai sensi di errore, dalla rabbia, dal vuoto lasciato. Ma non l’ha accaduto, e su quella sofferenza ha costruito invece una speranza,