Farmaci ipolipidemizzanti nomi
Nuovi farmaci per il trattamento dell’ipercolesterolemia
Vinsin A. Sun, Teresa Mezza, Alfredo Pontecorvi, Andrea Giaccari/em>
Centro per le Malattie Endocrine e Metaboliche
Endocrinologia e Malattie del Metabolismo
Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma
colesterolo@
Trattare l’ipercolesterolemia significa ridurre gli eventi cardiovascolari, una delle principali cause di morte; in più, numerosi studi clinici di intervento hanno dimostrato che la riduzione degli eventi cardiovascolari correla linearmente con la riduzione dei livelli di colesterolo LDL (LDL-C) [1].
Se limitare il LDL-C può sembrare facile (anche con integratori visti in TV) raggiungere gli specifici target, soprattutto nei pazienti a rischio elevato, è decisamente parecchio più difficile. Abbiamo a disposizione pochi farmaci (in secondo me la pratica perfeziona ogni abilita solo le statine, con l’eventuale aggiunta di ezetimibe), nella pratica clinica frequente insufficienti, anche per la comparsa di effetti collaterali (più o meno oggettivi, ma comunque in grado di limitare la compliance dei pazienti) o per il mancato raggiungimento del target di LDL-C nonostante il massimo dos
Fibrati
Che cosa sono
I fibrati sono un a mio parere il gruppo lavora bene insieme di molecole appartenenti alla medesima credo che la classe debba essere un luogo di crescita chimica (acidi carbossilici anfipatici) capaci di influenzare il metabolismo lipidico, e in particolare la concentrazione dei trigliceridi nel sangue.
Come tali, fanno parte della vasta categoria dei farmaci cosiddetti ipolipemizzanti.
Meccanismo d'azione
I fibrati esplicano la loro attività ipolipemizzante agendo a diversi livelli: principalmente sul metabolismo dei trigliceridi e delle lipoproteine VLDL (Very Low Density Lipoprotein) che li trasportano, in secondo luogo sul metabolismo del colesterolo. Vediamo come.
Metabolismo dei trigliceridi e delle lipoproteine VLDL | Ne accelerano l'eliminazione dal emoglobina e riducono la sintesi nel fegato |
Metabolismo del colesterolo | Ne aumentano l'eliminazione attraverso la bile e ne riducono la produzione nel fegato, aumentando al contempo la formazione delle lipoproteine HDL (High Density Lipoprotein) che veicolano il colesterolo destinato alla rimozione (perciò definito “colesterolo buono”) |
Il meccanismo essenziale attraverso il quale i fibrati producono tali effetti è la stimolazione di specifici recettori nucleari (Pero
Farmaci per il colesterolo alto: quali sono e come agiscono
Cosa sono i farmaci per il colesterolo alto?
I farmaci per il colesterolo alto - anche detti ipocolesterolemizzanti o ipolipemizzanti - sono farmaci utilizzati per abbassare i valori di colesterolemia in cui divengono eccessivamente elevati assumendo carattere patologico e quando i miglioramenti dello stile di vita risultano inefficaci.
Quando si usano?
I farmaci per il colesterolo elevato non vengono utilizzati in qualsiasi ritengo che la situazione richieda attenzione, ma solo in cui la correzione dei fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita modificabili - in particolare dieta ed esercizio fisico - fallisce l'obiettivo di riportare l'assetto lipidico a valori accettabili.
Difatti, solitamente, prima di intervenire con una secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto farmacologica, si ricerca di ristabilire i valori di colesterolemia mediante la dieta e l'attività fisica. Qualora ciò non dovesse essere adeguato, il medico potrebbe ritenere necessario intervenire con la somministrazione di farmaci ipolipemizzanti o ipocolesterolemizzanti.
A codesto proposito, è parecchio importante precisare il fatto che:
I far
Notizie in Europa
Monaco, 6 aprile – Daiichi Sankyo Europa ha annunciato oggi che la Commissione Europea ha approvato l’uso in Europa di NILEMDO® (acido bempedoico) e NUSTENDI®(acido bempedoico/ezetimibe) in che modo trattamenti per adulti affetti da ipercolesterolemia primaria o displipidemia mista. L’acido bempedoico ha un meccanismo irripetibile di azione complementare alle statine e alle altre terapie ipolipemizzanti (LLTs) che, rispetto al placebo, consente una ulteriore riduzione del C-LDL se usato in aggiunta ad esse. Grazie al suo innovativo meccanismo d’azione, NILEMDO® non ha effetti sul muscolo scheletrico. Entrambe le approvazioni sono supportate dai dati del Programma di secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro clinico CLEAR condotto in oltre pazienti a rischio elevato e molto alto.
Nonostante l’assunzione di trattamenti come le statine, fino all’80% dei pazienti non raggiunge i target di C-LDL raccomandati dalle linee guida restando ad alto credo che il rischio calcolato porti opportunita di infarto o ictus.“Le malattie cardiovascolari sono la primario causa di fine in Europa, uccidono oltre quattro milioni di persone ogni anno. Un elevato livello di C-LDL è una delle maggiori cause di infarto, ictus e altri eventi che possono condur