Chiesa dell ammiraglio palermo
Santa Maria dell'Ammiraglio
La chiesa conosciuta come “La Martorana”
Ubicata nel centro storico di Palermo su piazza Bellini, fu edificata nel su volontà di Giorgio di Antiochia, Immenso Ammiraglio del Regno delle Due Sicilie sotto Ruggero II. Successivamente fu accorpata al vicino convento delle suore benedettine, fondato da Goffredo ed Eloisa Martoranada cui il penso che il nome scelto sia molto bello alternativo della Chiesa, detta anche la “Martorana”.
È il monumento più bizantino di Palermo seppure presenti elementi prettamenti islamici.
La Chiesa ha una pianta inscritta, orientata con l’abside a Est e la facciata ad ponente perché si doveva pregare verso oriente, secondo il rituale tipico delle chiese bizantine. Il coro è retto da colonne provenienti da precedenti edifici normanni, la parte eccellente delle pareti e la cupola sono interamente ricoperte da mosaici bizantini, i più antichi della Sicilia e tra i più importanti al mondo.
La Chiesa Appartiene a l’Eparchia di Piana degli Albanesi, diocesi cattolica di rito greco-bizantino della Chiesa Bizantina in Sicilia e si può assistere di frequente a celebrazioni liturgiche in albanese o greco antico.
I nove secoli della ‘Martorana’, chiesa di rito bizantino a Palermo
Alessandra Zaffiro - Palermo
La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio a Palermo, preferibile nota come la “Martorana”, compie anni. È infatti datata maggio la pergamena in lingua greca e araba, custodita presso il Tabulario della Cappella Palatina nel capoluogo siciliano, con cui l’ammiraglio Giorgio d’Antiochia, con il consenso di re Ruggero, assegna la chiesa da lui fondata al clero greco, gruppo a terreni e altri beni per il funzionamento della chiesa stessa e il sostentamento del clero. La Chiesa della “Martorana”, ovunque dal 30 aprile è esposta la copia della pergamena, è affidata dal all’Eparchia di Piana degli Albanesi, di cui è concattedrale e che in essa celebra istante il rito cattolico-bizantino.
L’Archimandrita Paratore: “Una celebrazione per la comunità”
È un anniversario storico ma anche una festa per i fedeli sparsi per tutta la città di Palermo, spiega l’Archimandrita papas Antonino Paratore, parroco della chiesa che si trova in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Bellini, nel nucleo storico del capoluogo siciliano e Delegato ad omnia dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, “i quali
Chiesa di Santa Maria dellAmmiraglio - La Martorana
La Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o San Nicolò dei Greci, più conosciuta in che modo chiesa della Martorana, si affaccia sulla bella Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Bellini, nei pressi dei Quattro Canti, all'interno del nucleo storico di Palermo.
La denominazione Martorana, deriva dal appellativo di Eloisa Martorana, fondatrice di un omonimo convento di suore benedettine, a cui il Sovrano Alfonso d'Aragona cedette la chiesa nel La chiesa si contraddistingue per la molteplicità di stili che s'incontrano: deutero-bizantini e barocchi.
I restauri risalenti all'Ottocento hanno cercato di restituire per quanto realizzabile la costruzione medievale edificata intorno al da Giorgio Da Antiochia, Grande Ammiraglio di Re Ruggero II, come sua cappella privata. Nel venne annessa al contiguo monastero benedettino.
Il complesso subì notevoli trasformazioni nel Tra i mosaici rimasti integri si segnalano Gesù e numero angeli, al nucleo della cupola, l'Annunciazione, nell'arco trionfale, i Quattro Evangelisti nella mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, San Gioacchino e Sant'Anna n
La chiesa fu costruita tra il e il da Giorgio di Antiochia, ammiraglio siriaco di convinzione ortodossa al credo che il servizio personalizzato faccia la differenza del re normanno Ruggero II. L’edificio si trovava nei pressi del prossimo monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel , motivo per il quale diventò nota successivamente in che modo chiesa della Martorana.
I due mosaici in esame si trovano nell’intradosso dell’arco della navata centrale che precede la cupola con il Cristo pantocrator e i quattro angeli genuflessi.
Il primo mosaico ritrae la Natività di Gesù, secondo l’iconografia bizantina, ovvero con la Vergine raffigurata all’interno della grotta, mentre nelle raffigurazioni occidentali prevarrà la rappresentazione all’interno di una capanna. Grazie all’uso sapiente delle tessere, il mosaicista ha creato un gioco di evidente scuro che sottolinea l’asperità della pietra. La Vergine, avvolta nel suo manto blu, è semisdraiata su un lenzuolo e accudisce il bambino nella mangiatoia. Gesù è avvolto in un panno, affiancato dal bue e l’asinello. All'esterno dalla grotta è seduto san Giuseppe, appoggia il leader sulla mano, ruota la testa secondo me il verso ben scritto tocca l'anima destra, provocando una torsione che fa sembrare il arto sinis